13/06/18

manga del kokoro: THREE di Fuyumi Soryo





Ho aspettato per leggerlo, sono 8 volumi corposi con una narrazione che non può essere "distratta" quindi volevo trovare il momento giusto. Finalmente è arrivato!

Ho recuperato THREE di Fuyumi Soryo un paio di anni fa anche se da noi in Italia uscì per la GP in edizione bunko nel 2009. Negli ultimi anni ho deciso di rinunciare ad alcune nuove serie o a vendere alcuni manga per poter recuperare storie che mi interessa avere. A dire la verità a quei tempi avevo comprato il primo volume, ma poi non ricordo per quale motivo, persi interesse e non arrivai fino alla fine. Ma adesso avevo voglia di un manga che trattasse di musica e di un'autrice con una certa sensibilità e maturità nel raccontare delle storie. 
Nei suoi manga non manca il dramma, spesso ci sono scene in cui i protagonisti sono vittime di violenza e/o compiono atti disperati, ma il sentimento di amore appassionato e l'introspezione psicologica interessante dei personaggi mi fa sopportare certe pieghe che prende la narrazione. In THREE, un pò come in MARS e in BOYFRIEND ( il suo primissimo manga ) il protagonista è un bello e dannato che ha problemi familiari piuttosto seri e un talento straordinario, in questo caso per la musica ( in Mars sarà il motociclismo e in Boyfriend lo sport ) e l'incontro con una ragazza, che come lui ama profondamente la musica, sarà l'occasione per aprirsi , capirsi e crescere, anche se il percorso si rivelerà lungo e traumatico per entrambi. 


TRAMA
La giovane Rino ha 14 anni, e fin da bambina ha amato la musica con tutto il cuore, tanto da sviluppare un talento nel canto che le ha permesso di superare tante selezioni ed è ormai in procinto di debuttare nel mondo dello spettacolo. Tutta la sua famiglia ha la musica nel sangue: Satoshi, suo fratello, suona la batteria in un famoso gruppo rock e Ryuichi, loro cugino, ne è il leader. Quando sembra che il talento di Rino sia ormai indirizzato verso una carriera ‘usa e getta’ da idol stagionale, l’interesse della ragazza si sposta verso la musica rock sotto l’influenza del più noto cugino. Ignara di avere problemi maggiori di quelli artistici, Rino scopre molto presto che i suoi manager sono più interessati a usarla per chiudere un vantaggioso contratto con Ryuichi, piuttosto che alla sua carriera musicale. L’entrata in scena di Kei, chitarrista di grande talento e suo coetaneo, sconvolgerà la sua vita... [fonte]

09/06/18

La fidanzata di Minami - Shungiku Uchida


Finalmente questa settimana ho potuto leggere Minamikun no koibito 南くんの恋人, la fidanzata di Minami, un seinen pubblicato dalla Coconino del 1986 e che fa parte della nuovissima collana di manga d'autore DOKU. Anche se il prezzo è altino ( 15€ ) ho deciso di comprarlo perchè desideravo leggere e conservare un'opera considerata "un classico" per la storia e lo stile con cui viene raccontata. Le linee sono semplici e i dialoghi ( soprattutto i pensieri dei protagonisti ) schietti, senza filtri.Parla di una liceale che di colpo si ritrova rimpicciolita dopo essere scappata di casa.


TRAMA: Chiyomi, una vivace studentessa liceale, è scomparsa. Tutti credono che sia scappata di casa: invece è misteriosamente rimpicciolita alle dimensioni di una bambola di 16 centimetri, e ha deciso di andare a vivere a casa del suo fidanzato Minami. L’amore tra i due resta segreto agli adulti e compagni di scuola, e non sembra conoscere ostacoli. Lui le prepara da mangiare, le cuce abiti in miniatura, le prepara il bagno… ha anche costruito una casetta su misura per lei, e la porta in giro nel taschino della camicia. Ma può funzionare una relazione con una ragazza lillipuziana? Nubi e imprevisti sono all’orizzonte… ( dal sito FandangoEditore )

Questa condizione sulle prime mi ha fatto sorridere perchè io stessa spesso mi sono immaginata scherzando come piccina e "portatile" in modo da poter stare vicina a chi amo, per fargli compagnia e dargli aiuto! Così mi ha incuriosito questo titolo e ho voluto saperne un pochino di più senza anticiparmi troppo. 
Uchida Shungiku , è stata pubblicata sulle pagine della storica rivista GARO  negli anni ottanta , rivista che ha accolto sin dalla sua nascita negli anni sessanta mangaka dalle idee e stili molto originali. Il suo manga tratta temi come il rapporto genitori-figli, l’abbandono, la sessualità
degli adolescenti. Un fumetto di grande successo in Giappone. 
Ma quella che poteva sembrare una commedia agrodolce ha anche un significato più profondo, in quelle pagine c'è il pensiero e la vita della sua autrice che, come Chiyomi, scappò di casa a 16 anni, vittima degli abusi del patrigno. Lei riflette sulla maternità mentre disegna Minamikun no koibito e proietta, specialmente sul finale, la sua convinzione che non avrà figli, il suo rifiuto di diventare madre. Minami finisce per prendersi cura della piccola fidanzata come fosse una figlia, il loro rapporto cambia, cominciano le difficoltà, le frustrazioni, anche sessuali, e poi fatalmente questa condizione termina in modo brusco lasciando lui in lacrime e la sottoscritta decisamente rattristata. Ancora di più per aver letto il breve saggio di Paolo La Marca che a fine volume contestualizza questa opera e attraverso la biografia della  Uchida permette di leggere questo manga in modo meno superficiale.

Non si è rivelata una lettura piacevole una volta arrivata alla fine, sono onesta, ma è una storia che riesco ad apprezzare e mi fa piacere conservare perchè rappresenta l'onestà di un'artista e un esempio di manga diverso dalla maggioranza di quelli arrivati da noi fin'ora. Proprio il suo essere diretta e sincera pare sia stato molto apprezzato in Giappone e ragione del suo successo.

E' un mondo vastissimo quello dei manga, che conosciamo poco. Molte persone hanno dei pregiudizi o un'idea distorta di questo tipo di lettura. Invece, come tutti i mezzi di comunicazione, i temi e gli stili sono innumerevoli.
Io stessa sono molto ignorante, vorrei sapere di più, ma non ho tempo per approfondire e leggere quanto vorrei.
Ogni tanto però, come in questo caso, leggo cose come La fidanzata di Minami e conosco qualcosa in più. Capisco perchè la Japan Foundation abbia dato il suo contributo e supporto nella traduzione.
Quindi, anche se non penso lo rileggerò, mi fa piacere che sia stato tradotto e sono contenta che oltre alla collana GEKIGA sia nata la collana DOKU grazie alla Fandango editore e la sua Coconino Press.  Così c'è la possibilità che arrivino sempre più manga inediti e di indubbia qualità in Italia.

03/06/18

Devils' line di Ryo Hanada

Eh si, anche io mi sono appassionata a Devils'Line ( デビルズライン ). 
Dopo un pò di tempo mi lascio incuriosire da una storia di Vampiri, mi fido, recupero i primi due volumi e finisco per non vedere l'ora di leggere il 5° questo mese e di vedere il 9° episodio dell' anime su VVVVID lunedì prossimo!
Mi sono messa in pari in pochi giorni.
Oltre all' azione, i misteri e i tormenti, c'è la storia d'amore. Una storia molto stereotipata, ma che lo rende un mix perfetto per chi ama il genere diciamo "vampiresco" come me. Il manga mi piace molto di più dell'anime, che ha le sue pecche in quanto ad animazione, però vederli "prendere vita" dalle pagine mi fa molto piacere!







Questo manga mostra il lato non umano degli uomini attraverso le vicende dei demoni e degli ibridi come Anzai e Lee. Ed è la cosa che più mi piace insieme al rapporto tra Tsukasa e Anzai. 
Tsukasa ha nel suo passato senz'altro qualcosa che ha segnato il suo rapporto con gli uomini, però quel salvatore demoniaco la spaventa meno di quanto non lo facciano essere umani dalle sembianze più innoque. Lei avverte la malvagità e in Anzai non ce n'è. Lui la protegge e finisce per amarla, dopo averla conosciuta e assaggiato il suo sangue quando lei è rimasta ferita la desidera e questo gli creerà non pochi problemi. L'incontro con lei metterà in discussione la sua esistenza e molte delle sue convinzioni. Dovrà imparare a conoscersi, ad accettarsi e a superare le sue paure per poter stare insieme a lei. E per affrontare il futuro e le rivelazioni che sicuramente arriveranno sul suo passato e su quel presunto orfanotrofio in Hokkaido ed il suo laboratorio.
Ma guardarsi dentro e capirsi per relazionarsi con chi si ama è un messaggio valido per tutti e attraverso le pagine di Hanada questi concetti arrivano dritti dritti dove devono arrivare.

Trama
I vampiri vivono indisturbati in mezzo agli umani, ma la loro esistenza non è dominio pubblico, poiché il loro aspetto è in tutto e per tutto simile a quello delle persone normali. Non hanno bisogno di bere sangue, ma quando bramano qualcosa o si arrabbiano, possono diventare mostri incontrollabili. Tsukasa, una normale studentessa universitaria, un giorno viene attaccata da un vampiro fuori controllo e salvata dal mezzo vampiro Anzai. Anzai è membro di un organizzazione segreta specializzata nel contrasto dei crimini perpetrati dai vampiri nella città d Tokyo. Dopo questo episodio Anzai, non riesce staccarsi da Tsukasa e continua a vegliare su di lei. Tra i due nasce uno stretto legame che mette a dura prova il mezzosangue, il quale aveva giurato a se stesso di non bere mai sangue umano…



Ha un ritmo avvincente, dialoghi intelligenti e realistici, cliffhanger efficaci e anche se mi rendo conto che gli ingredienti sono stati scelti con mestiere per fare gran presa sul lettore mi sono lasciata conquistare da questo manga e, a meno che non mi deluda con allungamenti di brodo o cose troppo complesse ed esagerate, andrò avanti per vederne la conclusione. Ho già capito che ci saranno scene in cui lui dovrà "esercitarsi" monitorato dai dottori a controllarsi in situazioni intime, mi auguro che non stridano troppo col resto. Purtroppo per loro due è un problema che devono risolvere, ma importante è che non diventi puro "fanservice" e rasenti lo smut.
In Giappone sono al 12° volume in uscita a breve ( serializzato su Morning Two ), spero che la Panini continui per un pò con la mensilità. Sono curiosissima ora!


sito ufficiale:  devilsline.jp/

02/06/18

Manga del kokoro: Say "I love you" - Hazuki Kanae

Dopo che la Goen ha fatto il punto della situazione al Napoli Comicon  e ha rassicurato che tutte le serie in catalogo verranno portate a compimento sono andata a controllare , ma non ci sono ancora aggiornamenti su Say :"I love you" ( Sukitte ii na yo - 好きっていいなよ ) . Mi dispiace molto perché lo seguo con passione sin dall' inizio ed è, per l'appunto, uno dei miei shoujo ( recenti ) del cuore. 
[Edit 01/2019 : uscito FINALMENTE il vol.16!!! ]



Queste le parole di Hazuki sensei sulla scelta di creare questo manga :
(credits: GP  manga)

In questo manga volevo rappresentare l'amore di una ragazza un pò particolare, una ragazza sempre sola che, quando incontra le altre persone, viene a conoscenza del calore umano... anche se disorientata da sensazioni che non aveva mai provato prima, cerca di vivere tra le persone, nonostante sia inesperta.
Volevo scrivere un manga del genere. Uno che quando lo si legge ci si sente sollevati. Anche se sono poche, credo che esistano ragazze del genere. [...]
Di solito chi viene preso di mira è solo e non dice nulla. Ma perché bisogna avere paura di avversari del genere?E' umiliante. E poi si diventa chiusi, ci si sente giù di corda e anche quelli intorno sembrano cattivi e si vedono le cose da un punto di vista ristretto. Anche se c'è qualcosa di buono, non lo si vede ed è un peccato!
Ho iniziato a pensare così verso la fine della mia carriera scolastica. [...]
Nonostante pensassi che mi sarebbe piaciuto scrivere un manga su questo tema, può darsi che non sia riuscita a raggiungere sempre il nocciolo dell'argomento. Ma leggendolo, mi piacerebbe che tutti provassero qualcosa.
Ricordo che rimasi molto colpita da questa finestra di dialogo con i lettori quando la lessi.
Io penso che lei ci sia riuscita, senza far ruotare tutto intorno ad episodi di bullismo ha trasmesso il disagio della protagonista. Ha creato uno shoujo corale dove a tutti i protagonisti viene dato spazio e contribuiscono con le loro storie e con i loro dubbi e le insicurezze che si provano durante l'adolescenza. E' pur sempre uno shoujo in cui l'ambientazione scolastica è preponderante, ma non parla solo della crescita di Mei e della sua storia d'amore con Yamato, cosa che sembrerebbe dalla trama:
Mei Tachibana ha trascorso i suoi 16 anni senza aver mai avuto un fidanzato o degli amici.
Un giorno si adira con un ragazzo molto popolare a scuola, Yamato Kurosawa, a causa di un malinteso; ma per qualche strana ragione sembra che lui cominci a nutrire una certa simpatia per lei, e afferma in giro che loro due sono amici. Yamato, inoltre, una sera si ritroverà a protegge Mei da uno stalker... ma lo fa con un bacio?!
Ho apprezzato molto lo stile della sensei, sia grafico che di narrazione, c'è più profondità rispetto ad altri shoujo scolastici, tutti i personaggi diventano familiari ed è piacevole vedere l'evolversi dei rapporti del gruppo e il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro che dovranno affrontare.
Mei poi, nonostante la chiusura dovuta alle sue esperienze pregresse, ha una grande sensibilità e mi piace come riesca ad aiutare le persone, a portarle a riflettere. Ha dell'ingenuità, ma sa anche essere molto diretta e generosa. Il calore che entrerà nella sua vita, a partire da quello che gli donerà Yamato, la trasformerà veramente e saprà sviluppare le sue qualità migliori, imparando di nuovo a fidarsi.
E' stato talmente di successo in Giappone che ne hanno tratto un anime e un live action. Li ho visti ovviamente entrambi e devo dire che l'anime miè piaciuto molto, davvero ben fatto, il film un pò meno, ma lo conservo comunque in archivio per affetto!



Mi dispiace molto che dopo lo stop della GP la Goen ora sia ferma al volume 15 quando in Giappone è terminato con il 18° a settembre dello scorso anno. 
Negli ultimi anni è uno degli shoujo che mi è piaciuto di più e anche quando l'ho riletto dall'inizio dopo il passaggio GP / Goen è stato bello come la primissima volta!
Io l'ho comprato in giapponese e quindi mi sono spoilerata, happy end come era immaginabile, che da soddisfazione, ma vorrei leggere la fine presto anche in italiano!


14/01/18

La mostra “Mangasia: Wonderlands of Asian Comics”


Mangasia è stata inaugurata lo scorso Ottobre e terminerà tra pochi giorni, il 21 Gennaio. Io ho temporeggiato ma alla fine sono andata a visitarla e devo dire che è stata una bella esperienza.


Avevo dei dubbi sul fatto che mi avrebbe soddisfatto perchè c'era il rischio che un tema così vasto fosse esposto in maniera superficiale, e che le opere presenti non fossero tutte interessanti per me. 
Essendo però una prima mondiale, avendo come curatore Paul Gravett e anche la promozione del Barbican mi sono decisa. E ne è valsa la pena. Sono rimasta immersa nel mondo dei fumetti asiatici per ben 3 ore senza che nemmeno me ne accorgessi, in un orario ( le 14 ) in cui c'era poca affluenza e quindi ho potuto osservare e leggere per bene ogni cosa. Sono uscita arricchita e ancora più affascinata dai manga e non solo. 
Ignoravo che esistesse una storia del Giappone in manga ( nihon no rekishi, più di 50 volumi ) di Ishinomori Shotaro, e anche la serieTV della NHK Manben ( tra i protagonisti anche Hagio Moto, Shimizu Reiko e Ikegami Ryōichi ) . Ho conosciuto opere che vorrei leggere e sono rimasta molto colpita dalla storia di quegli artisti che hanno utilizzato il manga come mezzo di denuncia sociale anche in situazioni in cui rischiavano di essere puniti ( Park Kun-woong col suo Flower raccontando i disastri della guerra di Corea ), oppure per raccontare la storia recente di un paese come la Cina ( Sanmao di Zhang Leping e Fuichin-san di Ueda Toshiko ) che ha attraversato molti cambiamenti drammatici. Conoscevo manga che narravano l'orrore delle bombe nucleari, ma ripensarci vedendo le tavole di Nakazawa Keiji o di Kōno Fumiyo mi ha commosso.

Fuichin-san
Gen di Hiroshima (はだしのゲン Hadashi no Gen)
Kono sekai no katasumi ni di Kōno Fumiyo
Ancora di più poi ho capito la fatica e l'accuratezza che si nasconde dietro ogni singola pagina di un manga, in particolar modo i più complessi a livello di storia e/o composizione e dinamicità delle tavole. E torno nuovamente a leggerli con la meraviglia e consapevolezza di quando ho cominciato a sfogliarli più di 20 anni fa. Perchè con tempo un pò si perde.
Negli ultimi anni si parla sempre più di manga anche nel nostro paese, le nuove generazioni hanno accesso a un mercato più vasto rispetto agli anni 90, e le fiere come Lucca Comics e Romics hanno un buon successo, quindi temevo che la parola MANGA del titolo fosse utilizzata come attrattiva verso qualcosa che non fosse poi così ricco di esempi giapponesi, considerato che le opere esposte provengono da Giappone, Corea del Nord, Corea del Sud, India, Cina, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Malesia, Filippine e Singapore, Buthan, Cambogia, Timor Est, Mongolia e Vietnam. 
Takemiya Keiko su June
Ma al contrario di quanto pensassi ci sono molte tavole, illustrazioni e volumi giapponesi. Anche se non abbastanza per me, che da amante di shoujo e josei avrei voluto vedere più opere di autrici rappresentative del manga per ragazze e per donne adulte. Ma volevo troppo, del resto è solo al 50% dedicata ai manga.
Mi ha comunque piacevolmente sorpreso la sezione in cui erano presenti manga BL,  yuri,  e con scene di sesso piuttosto hard ( in piccole sale ricavate da quella principale e con divisori di carta verticali tipo noren per evitarne la visione ai minori ) in cui si è affrontato il tema della censura e della sessualità , così come mi è piaciuta molto la sezione dedicata agli yokai e alle favole e leggende utilizzate come tema per i fumetti in generale.
Mi sono anche gustata 1h e mezza di video della NHK tratti dalla serie Urasawa Naoki's Manben sottotitolati in inglese in cui si potevano vedere intervistati e all'opera mangaka come Higashimura Akiko ( autrice di Kuragehime ) e Fujita Kazuhiro ( di lui devo recuperare la serie The Black museum assolutamente! ). Ho capito che il bianchetto è davvero il migliore amico di un mangaka!Specie Fujita ne usa tantissimo perchè lui passa dalla composizione schizzata delle tavole ai disegni inchiostrati senza farli prima a matita. Ed è sorprendente! 


Questi video e il modo il cui è stata raccontata questa arte sono la cosa che ho apprezzato di più, al di là di quante più opere giapponesi avrei voluto vedere presenti. Così come ho apprezzato l'allestimento fatto tra le altre cose con pannelli di carta washi e la scelta di oggetti a complemento come la statuina buddista,  le lanterne per la sala in cui si parlava di yokai e l'aver portato anche dipinti recenti e la scultura gonfiabile “Taking a Ride on the Spirit Boat” di Aya Takano ispirata ad un rituale giapponese, e poi riviste manga allineate e altro. Sono rimasta affascinata anche dal kavaad,  una scatola di legno fatta di vari pannelli e dipinta con disegni che raccontano storie della mitologia indiana, e dal video con i racconti diversi di una stessa storia dei protagonisti perchè è stato anche uno spunto di riflessione.

In conclusione, questa mostra penso che sia molto istruttiva per chi non conosce i manga e che ben rappresenti questa forma di espressione e di comunicazione artistica, non tralasciando nemmeno il suo aspetto educativo, non solo quello di intrattenimento. Per gli appassionati di manga sarà comunque un arricchimento, come lo è stato per me. E dovrebbe andarci anche chi denigra i manga e i fumetti in generale pensando che siano solo per bambini e adolescenti e che gli adulti acquistino ( specialmente in Giappone ) solo manga con storie "hot" per vivere magari le loro perversioni. 
Si vede che “Mangasia: Wonderlands of Asian Comics”  ha un' impronta internazionale ed è nata grazie a grande passione e penso all'ambizione di dare una visione quanto più ampia possibile sull' argomento. Se così fosse l' obiettivo secondo me è stato raggiunto e io li ringrazio per gli sforzi fatti!


Sito ufficiale Mangasia del Palazzo delle esposizioni QUI
Altre foto della mostra scattate durante la visita di seguito :


08/01/18

Mostra Waki Yamato e film Haikara-san ga Toru p.1

Il 2016 ha segnato il 50° anniversario della carriera di Waki Yamato, una delle più famose mangaka giapponesi che mi piace moltissimo, e già a giugno di quell' anno a Tokyo ( Ikebukuro ) ci fu una grande mostra in suo onore ( QUI su natalie.mu un articolo con molte foto ) che io però mi persi. Baka me! >_<



Per fortuna gironzolando su Instagram sono riuscita a sapere per tempo di un'altra mostra dedicata a lei in occasione dell' uscita del primo film di animazione di Haikarasan ga tooru  ( Mademoiselle Anne ) :
「『はいからさんが通る』展 ~大正▽乙女らいふ×大和和紀ワールド!~」
“Haikara-san ga Toru: Taisho Girls × The World of Waki Yamato!”


Così trovandomi a Tokyo lo scorso Novembre, una mattina, armata di smartphone per orientarmi, sono andata a visitarla. Da dove alloggiavo era vicino e ci sono andata a piedi, ma avevo un indirizzo sbagliato su mappe e sulle prime non ero riuscita a trovare lo Yayoi museum. Ero sola soletta in mezzo a delle normalissime case e solo facendo altre velocissime ricerche su instagram alla fine sono riuscita a raggiungerlo. Dovevo andare assolutamente a quella mostra! Solo in quella giornata mi sarebbe stato possibile, quindi ce la misi davvero tutta!
Arrivai poco dopo l'apertura, foto di rito all'ingresso, poi giro nel piccolo shop per vedere cosa c'era come merchandise ( molto poco sigh! ) e mostra. 


Era decisamente più piccola rispetto a quella del 2016, ma ugualmente emozionante. Perchè c'erano tavole originali da poter guardare da vicino, poi vestiti originali e persino una bicicletta delle ragazze dell' epoca ( Taishō 1912-1926 ) in cui è ambientato il manga, e ancora foto che mostravano come la Yamato abbia fedelmente rappresentato la cultura di quel periodo storico, e inoltre illustrazioni a colori e due cartonati per fare una foto ricordo ( purtroppo non c'era Shinobu ri- sigh! ).


07/01/18

GIVEN di Kizu Natsuki : prime impressioni

Anno nuovo e ho fatto qualche cambiamento al blog.
Ho approfittato delle feste natalizie anche per fare un pò di acquisti manga perchè non andavo in fumetteria da ottobre. E ho anche letto qualcosina finalmente! 

Ho voluto comprare per curiosità GIVEN di Kizu Natsuki, uno shounen-ai, perchè tempo fa lessi opinioni entusiaste sul web da parte delle fans del genere e perchè si parla di musica. Da anni non leggevo manga con storie d'amore tra uomini. Mi è piaciuto molto New York New York e mi ha divertito leggere Yami no Matsuei ( che nervi lo hiatus in Giappone ) , poi ho letto e devo finire Loveless e Banana Fish , e recuperare Zetsuai, Kizuna ( un pò vintage ),  Antique Bakery, e Twittering Birds Never Fly, ma non molto altro perchè non sono attratta dalle relazioni omosessuali in particolare, mi devono prendere la storia e i disegni, oppure deve essere un esempio rappresentativo di un certo periodo storico-culturale in Giappone.
Ricordo che fui tentata dalle storie disegnate da Higuri You e Shimizu Yuki molto tempo fa, ma ho lasciato perdere. Un pò anche perchè ho accumulato talmente tanto che non sono andata ad approfondire le ultime uscite BL.
Ho notato che negli ultimi anni il pubblico femminile che apprezza il genere è molto cresciuto.
Di GIVEN, a prescindere dalla sessualità dei protagonisti, mi ha incuriosito la storia e il contesto e ho deciso di leggerlo subito per farmi un'opinione e vedere se continuarlo oppure no visti i miei problemi di spazio. Ma un volume solo non mi fatto capire molto se non che non so se voglio approfondire la dolorosa storia di Mafuyu. Il fatto che si parli di una perdita in questo momento non mi esalta proprio, anzi, mi frena. Ma mi piacciono molto i disegni, le dinamiche tra i personaggi sono simpatiche, e Uenoyama ha un carattere per certi versi irruento che si bilancia perfettamente con quel fare mite e misterioso dell'altro protagonista dalla voce che lo ha scosso così tanto. Mi attira anche molto vederli crescere come band e leggere di tutto quel che ruota intorno al mondo di chi sogna ai tempi della scuola di fare musica a livello professionale, di esibirsi in pubblico e il feeling tra i membri di una band. Come per  Come dopo la pioggia di Mayuzuki Jun mi darò il tempo di un altro paio di volumi per decidere.




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