Questo post presenta qualche spoiler, ma non potevo parlarne senza riferimenti specifici alla storia.
Quando questo josei della sensei Watase uscì da noi nel 2012 io ero ancora sotto effetto Giappone dopo averlo
visitato e leggevo meno
manga, inoltre quando venni a conoscenza degli elementi della trama mi
spiazzò, sia per il rapporto tra due uomini che per la presenza di violenza fisica e psicologica, e la curiosità non vinse sul preservarmi da quella che
pensavo potesse essere una lettura a tratti spiacevole. Solo un paio di
anni fa, avendo cercato più informazioni ( senza rovinarmi la sorpresa ) e con
un approccio diverso, mi sono decisa a leggerla. Ma trovare la
BELLISSIMA e curatissima edizione in 3 volumi ( fedele all'originale
giapponese ) della Planet però si era rivelata un'impresa ardua.
Negli ultimi giorni, complice la riedizione recente in un mega tomo che non mi è piaciuta
per niente e che ho quindi rinunciato a comprare, mi sono messa ancora più d'impegno e l'ho scovata in una fumetteria molto lontana dalla mia città, grazie al potere dei
motori di ricerca e all'ostinazione!
<< Non trovi che sia oltremodo facile lacerare un bambino, dentro e fuori? >>
TRAMA
Tokyo dell'era Taishō, negli anni '20 del XX secolo. Tagami, 16 anni, aspira a trovare il suo posto nella vita preparandosi per entrare all'università imperiale. Sulla sua strada incontrerà Saiki Souma, il figlio di un nobile, proveniente da una famiglia illustre.
E' un manga intriso di dolore e violenze difficili da mandar giù per chi legge così come lo è stato per la Watase quando ha dovuto tradurle in immagini nelle tavole. Ma c'è anche tanta poesia e l'amore che nasce dal dolore è di quelli struggenti!
La lacrima sul finale è scesa e sono rimasti a farmi compagnia per tutta la giornata seguente come avessi vissuto tutto "dentro le pagine".