19/05/20

Piece - Kanojo no Kioku di Hinako Ashihara


La serializzazione a suo tempo non fu regolare in Giappone ( e di conseguenza anche da noi ) così arrivata a metà decisi di aspettare la fine per rileggerlo tutto.Ma dal 2014 ho aspettato sei anni.Vista la tematica non sono stata incline a farlo per molto tempo, rimandavo, poi pensavo di lasciar perdere, però qualcosa mi ha fatto sempre decidere di aspettare e vedere se cambiavo idea.

Qualche giorno fa, spostando dei volumi in un mobiletto gli ho cambiato posto e mi son detta che dovevo riprenderlo in mano e leggerlo una volta per tutte. In questo momento non sono in condizioni di studiare nè di fare cose troppo impegnative fisicamente e così ho deciso di mettere in stand-by altro e di rileggere PIECE e forse di terminare anche finalmente la lettura di un altro manga e di immergermi in un paio di storie per fare un revival anni 90!


PIECE è uno shoujo atipico, con una storia che penso non dimenticherò facilmente, sia perchè è arrivata nel momento perfetto per supportare certe riflessioni, sia perché le pagine finali mi hanno lasciato ad arrovellarmi il cervello per un bel pò di tempo. Ricordavo che il finale mi aveva spiazzato ( mi ero spoilerata già nel 2014 :)) ma dopo aver seguito tutte le vicende come se avessi visto un lungo film ( ho letto 7 volumetti in una giornata! ) l'effetto è stato molto più intenso. Perchè fino all'ultimo la Hashihara ha dei misteri da svelare e perché non regala un epilogo felice da shoujo già visto. Però l'ho incassato, a differenza del mio solito. Ho digerito meno l'espediente narrativo estremo della mamma psicologa di Narumi.

LA TRAMA
Mizuho è una studentessa universitaria molto riservata che però cerca sempre di capire il carattere degli altri, cercando un senso di contatto. La morte improvvisa di una vecchia compagna di liceo, e la scoperta di un tradimento, la porteranno a riflettere sulla sua vita, sul suo rapporto con il prossimo, sul suo passato e sul suo futuro.


La Ashihara secondo me ha creato questa storia, e ha usato l'idea della scomparsa prematura di una studentessa che era invisibile e bullizzata, e la figura della psicologa inquietante, per sviscerare le sue riflessioni personali, e non sono poche. I 10 volumi di PIECE sono un affresco di emozioni e di dinamiche di relazioni umane. Per questo secondo me è un manga che richiede impegno, pazienza e cuore per essere letto. Può essere pesante. In cambio offre una trama fitta di misteri e la condivisione delle riflessioni che scaturiscono dalle vite dei personaggi. Si entra non solo nella mente e nel cuore di Mizuho, ma in quelli di ognuno di loro, alcuni in modo più approfondito,  altri meno. 

La morte di Haruka Origuchi e la strana richiesta di sua madre fa scattare il desiderio di comprensione ed evoluzione personale di Mizuho. E dopo averlo incontrato di nuovo affiorerà in lei anche il desiderio di capire il suo compagno Hikaru Narumi, che all'apparenza sembra uno sciupafemmine insensibile, ma che lei ha avuto modo di conoscere meglio per un breve periodo proprio ai tempi della scuola superiore. Hikaru in cui si rispecchia, solo tra le sue braccia si era sentita bene in vita sua. L'incontro con un' anima affine, ma dai pensieri impenetrabili che l'ha lasciata molto scossa. 
Ma il cambiamento di Mizuho influirà anche sulla vita degli ex compagni di classe che coinvolgerà nella ricerca della verità su Haruka. Haruka alla quale aveva rivolto la parola e con cui era stata gentile una sola volta, ma tanto è bastato perché facesse il suo nome alla madre, descrivendola come la sua amica del cuore. Una bugia questa. Una delle tante bugie. 


La riflessione della Ashihara si basa su argomenti come la percezione della realtà, le scelte autonome o meno delle persone, le crisi personali, e il concetto di normalità e come il diverso faccia paura o non venga compreso. La espone attraverso i pensieri di Haruka, le convinzioni della mamma psicologa di Narumi e i suoi discutibili esperimenti, le vite e le reazioni di ogni personaggio. Perché tutti avevano un' idea sbagliata di Origuchi, anche i genitori non la conoscevano, lei si sentiva a disagio e aveva cominciato ad inventare una realtà che non esisteva. Anche Mizuho mente ai suoi genitori per compiacerli e non farli preoccupare, genitori che hanno paura della precoce curiosità e ingenuità della figlia che pensano l'abbia vista vittima di molestie in tenera età, viene ritenuta una persona gelida e insensibile dai compagni di liceo e università solo perché non esterna i suoi sentimenti e ha difficoltà a capire se stessa. Ma ogni ragazza e ogni ragazzo ha un suo mondo interiore fatto di diverse sfumature di colore di cui i più sono ignari. Ma tutti puntano il dito o si fanno un' idea. Spesso negativa, incasellata in preconcetti e pregiudizi. 
Per questo non è una lettura leggera , anche se per me è stata molto avvincente. La curiosità è rimasta alta, nonostante l'intreccio di vite, non è calata.

Non è un manga che fa un ritratto felice del microcosmo familiare e scolastico. In Giappone poi l'apparenza è importante e il diverso viene ghettizzato molto facilmente. Però vengono inserite anche delle figure ( le tate della famiglia Narumi, il vecchio bibliotecario e il proprietario della galleria d'arte di Kobe ad esempio ) che mostrano il buono dell'animo umano, l'amore, la gentilezza, l'apertura alla comprensione, la cura nella crescita di un bambino perché si sviluppi e possa diventare un' adulto consapevole capace di amare e di relazionarsi con gli altri.
Può creare empatia verso i personaggi, penso che se chi lo legge è una persona che sa osservarsi e osservare dentro troverà qualcosa di se stesso o di chi conosce in qualcuno di loro o comunque avrà modo di riflettere su come si rapporta con gli altri, sui giudizi affrettati o sulle illusioni e la realtà distorta dai propri desideri o di persone che conosce. Per me è stato così. 
E' stata per certi versi un' esperienza catartica. 

C'è molta tristezza in questo manga, sono stati utilizzati espedienti narrativi estremi nella trama e il finale è sorprendente e per certi versi inquietante, ma nonostante questo può regalare riflessioni positive.
Non appena veniamo al mondo le relazioni che abbiamo, i contesti familiari e sociali, gli avvenimenti significativi influiscono sulla nostra personalità, ci sono delle reazioni che la psicologia sa prevedere e calcolare, ma ognuno di noi si può guardare dentro e trovarsi, cercare di capire l'altro dandogli modo di esprimersi senza giudicare a prescindere, possiamo uscire dal buio e ritrovare i colori in noi e nella vita, abbattere il guscio protettivo e costruire dei bei rapporti superando la paura, essere consapevoli delle illusioni e le aspettative che creiamo e vedere la realtà un pò più per quello che è, bella o brutta che sia, senza sensi di colpa e accettandoci per come siamo, con le nostre fragilità. Senza cercare una perfezione idealizzata. Non è facile, ma è possibile.

Anche se non viene mostrato, voglio pensare che il futuro di Mizuho, Hikaru, Hiru, Remi, Takashi e tutti gli altri sia luminoso.










 



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