29/08/20

Manga del kokoro: DOG STYLE di Modoru Motoni


Questo yaoi manga che ho scoperto da poco è un lavoro del 2005 di Motoni Modoru , quello più conosciuto e tradotto. In Italia è stato pubblicato nel 2012 dalla Ronin, quindi non facile da reperire. Però dopo aver provato diverse volte alla fine ce l'ho fatta e ne sono felicissima.

TRAMA

Miki finisce per salvare Teru dall'essere malmenato da una banda di teppisti. Fino ad allora non si conoscevano, hanno caratteri opposti e sono pure entrambi innamorati di altri ragazzi, ma una cosa tira l'altra e finiscono con l'instaurare una specie di relazione. Ma per Miki non sarà facile trattare con Teru, che si comporta come un cane randagio... 

Mi ha attirato da subito lo stile e la narrazione inusuale rispetto alla maggior parte dei manga Boys Love. E ho finito per amarlo molto. L'ho addirittura riletto per afferrare quanto sulle prime poteva essermi sfuggito. E' una di quelle storie che so che rileggerò sicuramente in futuro.

Il linguaggio è rude e può spiazzare chi ama i dialoghi romantici, ma è naturale per degli studenti maschi avvezzi a risse e che hanno a che fare con persone violente e bulli di altre scuole. Anche le parole diventano difesa o armi per loro.Una realtà ritratta comunque anche in altri manga.
Anche il sesso crudo e quasi animale rispecchia il carattere e la relazione tra i due protagonisti. Non è volgare o pesante perché loro sono così, è un sesso nato per sfogo, a volte giocoso, all'inizio è doloroso per inesperienza, e solo alla fine è passionale e intriso anche di sentimento. E pure il linguaggio durante quei momenti cambia, anche se rimane esplicito, diretto. Ma io l'ho trovato coerente e realistico. Come anche lo stile di disegno con il tratto più marcato. Ammetto che alcuni sorrisi alla joker ed espressioni dei ragazzi li ho apprezzati poco, non erano piacevoli, ma non ha influito sul mio apprezzamento generale.

Teru e Miki hanno traumi e relazioni che non gli danno pace, il loro incontro gli permette di trovarla in quello che diventa il loro luogo segreto. Nasce un rapporto senza vincoli, dove sperimentano una nuova libertà emotiva, ma pian piano nascerà l'attaccamento, la premura, la gelosia e si ritroveranno a desiderare di conoscersi davvero, di raccontarsi. Miki saprà spronare Teru "il randagio", figlio di genitori divorziati quando era solo un bambino, a fidarsi e a lasciarsi andare. Nonostante un'esperienza molto traumatica alle spalle lui saprà capire ( e capirsi ) e s'innamorerà di quel ragazzo più giovane e più piccolo di lui di statura, ma che sa essere protettivo e rischiare la vita per chi ama.Anche se la presenza e il rapporto che entrambi hanno con i fratelli Kashiwa complicherà le cose. Il maggiore dei fratelli non è ben delineato, è ambiguo, il minore si capisce meglio che tipo è e crea non pochi problemi a Teru ( anche se non è proprio chiaro al 100% perché il bullo gay e violento di un altro istituto ce l'abbia con lui , pare alla fine per gelosia ). 

Mikiti
C'è violenza, ma anche sorrisi e poesia. Poesia nei tramonti in cui "annegare o bruciare le cose", nelle sensazioni espresse sia da Teru che da Miki quando l'intimità supera la mera sfera sessuale, in quelle corse fatte insieme per depistare i bulli, nel desiderio di prendersi cura del "cucciolo randagio", nell'attesa nel "posto segreto", in quella lattina comprata per far piacere alla persona speciale ❤, nell'abbandono sulla strada e nel bosco. Ci sono stati degli episodi che ho trovato struggenti e mi hanno colpito e intenerito. In altri ho riso di gusto. Ho anche temuto per la vita di Teru ed è stato spiacevole vedere certe scene in cui era coinvolto Miki. Quindi emotivamente mi ha decisamente coinvolto.

Il manga parte da una doujinshi e si è sviluppato quasi come fosse un romanzo. 
Occuperà un posto speciale nella mia collezione manga, e Teru e MikiTi nel mio cuore.
La Ronin penso anche io che abbia messo poca cura nella traduzione e adattamento e ci sono un paio di cose che non tornano. Ma io la ritengo una storia, bl o meno, che vale la lettura. 


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