09/06/18

La fidanzata di Minami - Shungiku Uchida


Finalmente questa settimana ho potuto leggere Minamikun no koibito 南くんの恋人, la fidanzata di Minami, un seinen pubblicato dalla Coconino del 1986 e che fa parte della nuovissima collana di manga d'autore DOKU. Anche se il prezzo è altino ( 15€ ) ho deciso di comprarlo perchè desideravo leggere e conservare un'opera considerata "un classico" per la storia e lo stile con cui viene raccontata. Le linee sono semplici e i dialoghi ( soprattutto i pensieri dei protagonisti ) schietti, senza filtri.Parla di una liceale che di colpo si ritrova rimpicciolita dopo essere scappata di casa.


TRAMA: Chiyomi, una vivace studentessa liceale, è scomparsa. Tutti credono che sia scappata di casa: invece è misteriosamente rimpicciolita alle dimensioni di una bambola di 16 centimetri, e ha deciso di andare a vivere a casa del suo fidanzato Minami. L’amore tra i due resta segreto agli adulti e compagni di scuola, e non sembra conoscere ostacoli. Lui le prepara da mangiare, le cuce abiti in miniatura, le prepara il bagno… ha anche costruito una casetta su misura per lei, e la porta in giro nel taschino della camicia. Ma può funzionare una relazione con una ragazza lillipuziana? Nubi e imprevisti sono all’orizzonte… ( dal sito FandangoEditore )

Questa condizione sulle prime mi ha fatto sorridere perchè io stessa spesso mi sono immaginata scherzando come piccina e "portatile" in modo da poter stare vicina a chi amo, per fargli compagnia e dargli aiuto! Così mi ha incuriosito questo titolo e ho voluto saperne un pochino di più senza anticiparmi troppo. 
Uchida Shungiku , è stata pubblicata sulle pagine della storica rivista GARO  negli anni ottanta , rivista che ha accolto sin dalla sua nascita negli anni sessanta mangaka dalle idee e stili molto originali. Il suo manga tratta temi come il rapporto genitori-figli, l’abbandono, la sessualità
degli adolescenti. Un fumetto di grande successo in Giappone. 
Ma quella che poteva sembrare una commedia agrodolce ha anche un significato più profondo, in quelle pagine c'è il pensiero e la vita della sua autrice che, come Chiyomi, scappò di casa a 16 anni, vittima degli abusi del patrigno. Lei riflette sulla maternità mentre disegna Minamikun no koibito e proietta, specialmente sul finale, la sua convinzione che non avrà figli, il suo rifiuto di diventare madre. Minami finisce per prendersi cura della piccola fidanzata come fosse una figlia, il loro rapporto cambia, cominciano le difficoltà, le frustrazioni, anche sessuali, e poi fatalmente questa condizione termina in modo brusco lasciando lui in lacrime e la sottoscritta decisamente rattristata. Ancora di più per aver letto il breve saggio di Paolo La Marca che a fine volume contestualizza questa opera e attraverso la biografia della  Uchida permette di leggere questo manga in modo meno superficiale.

Non si è rivelata una lettura piacevole una volta arrivata alla fine, sono onesta, ma è una storia che riesco ad apprezzare e mi fa piacere conservare perchè rappresenta l'onestà di un'artista e un esempio di manga diverso dalla maggioranza di quelli arrivati da noi fin'ora. Proprio il suo essere diretta e sincera pare sia stato molto apprezzato in Giappone e ragione del suo successo.

E' un mondo vastissimo quello dei manga, che conosciamo poco. Molte persone hanno dei pregiudizi o un'idea distorta di questo tipo di lettura. Invece, come tutti i mezzi di comunicazione, i temi e gli stili sono innumerevoli.
Io stessa sono molto ignorante, vorrei sapere di più, ma non ho tempo per approfondire e leggere quanto vorrei.
Ogni tanto però, come in questo caso, leggo cose come La fidanzata di Minami e conosco qualcosa in più. Capisco perchè la Japan Foundation abbia dato il suo contributo e supporto nella traduzione.
Quindi, anche se non penso lo rileggerò, mi fa piacere che sia stato tradotto e sono contenta che oltre alla collana GEKIGA sia nata la collana DOKU grazie alla Fandango editore e la sua Coconino Press.  Così c'è la possibilità che arrivino sempre più manga inediti e di indubbia qualità in Italia.

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